Cucina giocattolo: la cucina che non voleva cucinare.

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La cucina giocattolo e le bambine capricciose

Cari genitori, vi raccontiamo qui la storia di una povera cucina giocattolo, stanca di subire angherie da due bambine capricciose.
Inscena uno sciopero, pronunciando un memorabile discorso.

 

Giochi cucina:

La cucina che non voleva cucinare

Gentili signore e signori, gentile papà delle due stregh… ehm… adorabili bambine che giocano con me, mi presento nonostante mi conosciate benissimo: sono Pina, la cucina giocattolo in legno.

Vivo in questa casa da un tempo lunghissimo, ben due anni, da quando mi avete presa al mio negozio d’origine e – prigioniera – mi avete condotta in questo luogo.

All’inizio, ero contenta di giocare con la piccola Matilde: era tenera, morbida e paffuta. Le sue manine di due anni mi accarezzavano con felicità, e io passavo le giornate a sfornare biscotti immaginari. Cucinavo pure montagne di pasta alla nutella e pietre con il ragù, ma ero felice.

Dopo un anno di intensa attività, arriva nel nostro risto-bimbo una specie di Attila in gonnella. A prima giocata, mi ha smontato un pomello. A seconda, mi ha preso a martellate con la testa della sua bambola preferita. E aveva un anno!

Col passare dei mesi, Attila – quella che voi chiamate Clara – prese a coinvolgere la tenera Matilde nei suoi giochi impetuosi. Altro che caffè e pastasciutta, qui si cominciò a fare il Circo.

Non riuscendo a smontarmi del tutto, Attila inventò un nuovo passatempo: salire sugli stipetti. Come si arrampicasse, non so dire, tanto era veloce e agile.
So solo che era diventato impossibile cucinare con Matilde anche una semplice pizza alla marmellata.

Adesso, le cose sono peggiorate così tanto, che io davvero non ne posso più. Quindi, da oggi, smetto di cucinare.

Sciopero! Sciopero! Scio-pe-ro!

Ed è inutile che provate a convincermi: io non cucinerò mai più con quelle due, perché prima era solo Clara, ora è anche Matilde, la tenera e dolce Matilde, che prova a staccarmi le ante.
Non mi dite che non ce la farà, perché lo so già da me! Non trovo, però, giusto che si giochi così con la mia splendida figura.

Sono una cucina di classe, io!

Quindi, signore e signori, gentile papà delle due arp… ehm… bimbe, cara mamma delle piccole pest… ehm… tesorine, da oggi, io incrocio i fornelli, barrico il lavello, alzo barricate fra i miei piani da lavoro e il resto della stanza.

Tornerò a cucinare, solo e soltanto nel caso in cui, calmate le due demon … Ehm… pupette, in questa cucina ritorni l’armonia, si riprenda a bere caffè immaginario con le nonne e si preparino panini al prosciutto per le merende.

Altrimenti, ricordatelo, io giro i tacchi e vado via a cappa alta.

 

Gentilissimi Bimbi e Bimbe, ci scusiamo per il disagio,

ma –per oggi-, non si potrà bere caffè immaginario, né preparare ricette favolose.

 RISTO-BIMBO

rimarrà chiuso per

Sciopero! 

lo staff

 

 

 

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